Lungo le pareti della Galleria sono esposte alcune statue provenienti dalla raccolta dello scultore neoclassico Cincinnato Baruzzi.
Nato a Imola, vicino a Bologna, Baruzzi si formò all'Accademia di Belle Arti locale e successivamente a Roma presso il più grande scultore europeo del tempo, Antonio Canova.
Alla morte del maestro ne ereditò lo studio, che abbandonò per trasferirsi a Bologna dove gli era stata offerta la cattedra di Scultura all'Accademia di Belle Arti.
Lo stile nitido e pulito di Baruzzi si avverte nelle copie in scala ridotta di importanti statue classiche esposte in questa sala e nell'Apollo della Sala 16, di chiara derivazione canoviana.
Scultore tra i più affermati nell'età della Restaurazione, Baruzzi scolpì non solo per il mercato italiano ma per importanti committenti stranieri, tra i quali alcuni regnanti.
La sua personalità cosmopolita di uomo di mondo, artista ma anche abile agente di se stesso, emerge dalla corrispondenza e dalla ricostruzione dei viaggi che anche nel periodo bolognese lo portarono a Parigi, Londra e Roma, mantenendo contatti con quella buona società aristocratica e altoborghese che formò il nucleo della sua clientela.
Nel 1878 Baruzzi nominò erede delle sue proprietà il Comune di Bologna. I beni dello scultore, tra cui la villa sul colle dell'Osservanza, furono in breve tempo venduti per costituire il fondo necessario ad istituire un premio per giovani artisti da lui fortemente voluto o assegnati ad istituti culturali diversi (Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, Collezioni Comunali d'Arte, Galleria d'Arte Moderna).
Uno dei primi artisti a ricevere il Premio Baruzzi fu il fiorentino Giorgio Kienerk, che nel 1892 lo vinse con l'Anguilla, scultura esposta nella sala 18.