Donato Creti (Cremona, 1671 - Bologna, 1749)

Divinità fluviale, 1715/1721 ca.
olio su tela; inv. P 29
acquisizione: eredità Collina Sbaraglia al Senato, 1744

Questo è il primo dipinto di una serie di otto sovrapporte (n. 1 - 3 - 6 - 8 - 11 - 14 - 17 - 22).
Con la Fanciulla in meditazione (n. 6) questa è una delle meglio conservate. Segue l'iconografia tradizionale della divinità fluviale: un uomo barbato, in posizione reclinata, appoggiato a un'urna, con il capo avvolto da erbe palustri e con in mano un remo.
La stessa figura, con leggere varianti, compare in Achille tuffato nello Stige (n. 2). Questa serie di dipinti monocromi documenta l’interesse di Creti per la scultura.
E' noto il suo rapporto con il maggior scultore del suo tempo a Bologna, Giuseppe Maria Mazza (1653-1741), con cui lavorò al monumento di Girolamo Collina Sbaraglia, ancora oggi visibile nel loggiato superiore dell'Archiginnasio.