All'interno dell'appartamento del Legato questa sala rappresentava la seconda anticamera, dove attendeva la scorta costituita dai cavalleggeri.

Il soffitto a cassettoni è stato ampiamente restaurato negli anni Trenta. Nel fregio alla bolognese posto subito sotto il soffitto, attribuito a Lionello Spada , telamoni in finto stucco o marmo, omaggio alla tradizione dei Carracci, supportano le travi. Ad essi si alternano riquadri con viluppi d'acanto alternatamente popolati da draghi ed aquile tra cui si posano le api dorate, emblema araldico del cardinal Legato Maffeo Barberini.
Sulle pareti corte sono dipinti a trompe l'oeil gli stemmi del Pontefice Paolo V Borghese, del Comune di Bologna, del Legato, del Vicelegato e dell'Arcivescovo. Nella seconda metà dell'Ottocento questa sala fu ristrutturata, decorata con stemmi come la vicina Sala Urbana e dotata di un monumento, oggi perduto, dedicato a Pio nono. In tale occasione fu ribattezzata Aula Piana.